Variationen für Klavier und Orchester

da “Tebaldo e Isolina” di Francesco Morlacchi

per pianoforte e orchestra, in la maggiore.

Composte nel 1837 circa.

Autografo: Parma, Biblioteca del Teatro Regio.

Verdi, che il 5 marzo 1836 è stato nominato maestro di musica della città di Busseto, il 2 novembre dell’anno seguente, in vista delle cerimonie per il compleanno di Maria Luigia, le rivolge una preghiera: “Maestà – Ambirei all’onore, sommo per me, di eseguire un pezzo di concerto pel piano=forte al cospetto di V. M., nella circostanza della grande Accademia del 12 Dicembre p. v.; e per ciò glie ne faccio umile supplica. Il mio nome, e la tenue mia abilità saranno forse ignote alla M. V., ma io avrei fiducia d’incontrare il sovrano suo gradimento. […] Degni la M. V. per tratto di sua speciale grazia di favorevolmente accogliere questa mia preghiera, la quale mi sarà ancora di efficace eccitamento a proseguire con impegno la mia carriera”. Alla lettera erano unite le Variazioni, che Verdi si riprometteva di eseguire davanti alla sua sovrana, la quale però non gli rispose.