Der großer Förderer Antonio Barezzi

(Busseto, 23. Dezember 1787 - ebenda 21. Juli 1867)

Antonio Barezzi war der älteste Sohn von Giovanni Barezzi und Giuseppa Carrara (später Stefano, Maler und Restaurator, und Orlando, Amateurmusiker) wurde Wein- und Gewürzhändler sowie Schnapsbrenner. Sein Haus und sein Geschäft befanden sich auf dem Hauptplatz von Busseto an der überseite das Schloss (Rocca);

Verdis Vater Carlo bediente sich regelmäßig bei ihm, um die Post von Roncole zu beliefern. Im Jahr 1813 heiratete er Maria Dermaldè, die Schwester von Giuseppe Demaldè; als Amateurmusiker spielte er Flöte, Klarinette und die Piccolo-Klarinette, aber vor allem war er einer der Gründer, später auch Präsident und Animateur der "Philharmonischen Gesellschaft", die am 16. August 1816 in Busseto gegründet wurde und die ab dann in einem Saal seines Hauses probte und dort auch Konzerte gab. Die Philharmonische Gesellschaft wurde von Ferdinando Provesi geleitet, und Verdi, der seit Ende 1825 sein Schüler war, wurde auch in dieser Tätigkeit sein Mitarbeiter. Auf diese Weise kam er mit Barezzi in Kontakt, veranstaltete einige Klavierkonzerte in dessen Haus und ließ viel von ihm -Verdi- komponierte Musik für die Philharmonische Gesellschaft aufführen.

Verdis Vater Carlo bediente sich regelmäßig bei ihm, um die Post von Roncole zu beliefern. Im Jahr 1813 heiratete er Maria Dermaldè, die Schwester von Giuseppe Demaldè; als Amateurmusiker spielte er Flöte, Klarinette und die Piccolo-Klarinette, aber vor allem war er einer der Gründer, später auch Präsident und Animateur der "Philharmonischen Gesellschaft", die am 16. August 1816 in Busseto gegründet wurde und die ab dann in einem Saal seines Hauses probte und dort auch Konzerte gab. Die Philharmonische Gesellschaft wurde von Ferdinando Provesi geleitet, und Verdi, der seit Ende 1825 sein Schüler war, wurde auch in dieser Tätigkeit sein Mitarbeiter. Auf diese Weise kam er mit Barezzi in Kontakt, veranstaltete einige Klavierkonzerte in dessen Haus und ließ viel von ihm -Verdi- komponierte Musik für die Philharmonische Gesellschaft aufführen.

Am 14. März 1831 zog Verdi dann in Barezzis Haus ein begann darauf dessen ältesten Tochter Margherita Klavier- und Gesangsunterricht zu geben. Als sich ein Jahr darauf (1832 die Notwendigkeit ergab, Verdi am Mailänder Konservatorium studieren zu lassen, garantierte Barezzi, der in der Zwischenzeit der Verlobung mit Margherita z)ugestimmt hatte, die Monte di Pietà e d'Abbondanza in Busseto, dass er ein Jahr lang für Verdis Unterhalt sorgen würde, bis die Zahlung der Subvention von 300 Lire pro Jahr für vier Jahre am 1. November 1833 beginnen würde...  auch versprach er, er würde die Jahressumme der Monte di Pietà verdoppeln, damit das führen müßen ein bedürftiges leben in die teure Stadt Mailand ausgeschlossen werden konnte.

Mitte Mai - Anfang Juni 1832 reiste Verdi dann nach Mailand um dort die Aufnahmeprüfung für das Konservatorium abzulegen. Die Aufnahme wurde aber verweigert -es fehlte genügend Begabung... auch war das Klavierspiel nicht gut genug- weshalb eine entscheidung getroffen werden musste, damit Verdis zukunft als Musiker nicht schon platzte  bevor dieser angefangen hatte. Deswegen zögerte Barezzi nicht um hier einzugreifen und beschloss alle notwendigen Kosten auf sich zu nehmen damit der inzwischen verbitterter Verdi bei Maestro Vincenzo Lavigna ebenfalls in Mailand studieren konnte und bis Juli 1835 bei seinem Freund Giuseppe Seletti wohnen konnte.

Nur ein Teil der Kosten, wahrscheinlich nicht mehr als ein Viertel, wurde Barezzi übrigens später von die Monte di Pietà zurückerstattet.

In den folgenden Monaten setzte sich Barezzi dafür ein, dass Verdi zum Maestro di musica der Gemeinde Busseto ernannt wurde, eine Position, die er nach langem Kampf am 5. März 1836 erhielt.

Due mesi dopo Verdi sposa Margherita e va ad abitare nel Palazzo Tedaldi. Quando, dopo aver presentato le dimissioni dall’incarico di Busseto, nel febbraio 1839 Verdi con la moglie e un figlio si trasferisce a Milano, Barezzi più volte lo aiuta con prestiti in denaro. Nel giugno 1840, quando Margherita si ammala, Barezzi la raggiunge a Milano, e scrive nel Libro di Casa: “Per terribile morbo, forse non conosciuto dai medici, cessò di vivere fra le braccia paterne la mia diletta figlia Margherita in Milano, nel mezzogiorno del suddetto Corpus Domini, sul fiore di sua età e nel colmo di sua fortuna, perché compagna fedele dell’ottimo Giuseppe Verdi, Maestro di Musica. Pace eterna imploro all’anima pura, mentre ne piango amaramente la dolorosa perdita”. Certamente furono a carico di Barezzi le spese per il “Trasporto privato di Seconda Classe Solenne coll’intervento di Mons. Preposto, e Signori Coadiutori dalla Casa alla Chiesa”, ammontanti a Lire milanesi 522,12. Il giorno 22, dopo il funerale, Barezzi e Verdi tornano insieme a Busseto. I rapporti di Verdi con il “benefattore” Barezzi, anche dopo la prematura morte di Margherita, si mantennero cordiali, e non mutarono neppure dopo che egli si legò con Giuseppina Strepponi. Il 12 marzo 1847 raggiunse Verdi a Firenze per la prima del Macbeth, e qualche giorno dopo lo spartito di quell’opera gli venne dedicato: “Carissimo Suocero – Da molto tempo era ne’ miei pensieri d’intitolare un’opera a Lei che m’è stato padre e benefattore, ed amico. Era un dovere, cui doveva soddisfare prima d’ora, e l’avrei fatto se imperiose circostanze non l’avessero impedito. Ora eccole questo Macbeth che io amo a preferenza delle altre mie opere, e che quindi stimo più degno d’essere presentato a Lei. Il cuore l’offre: l’accetti il cuore, e le sia testimonianza della memoria eterna, della gratitudine, e dell’affetto che le porta il suo aff. G. Verdi” (25.3.1847). Nell’inverno 1847-1848 Barezzi raggiunse Verdi a Parigi, dove trascorse qualche settimana, ed ebbe anche occasione di conoscere la Strepponi: “Al mio arrivo in Busseto da Parigi non sono mai stato senza raccontare le grandi cose vedute nel mio viaggio, come pure le accoglienze che ho ricevuto costì da te, dalla Sig.raPeppina, e dalli altri tuoi amici, e ti assicuro che tali ricordi rimarranno scolpiti per sempre nel mio cuore… Tu mi fai sperare una lettera della Sig.ra Peppina, ed io debbo dirti che l’attendo ansiosamente, e fratanto la saluterai per parte mia assieme alle sue Donne ritrovate da me tanto buone” (31.1.1848). Il 3 ottobre 1849 parte da Busseto insieme a Verdi, diretto a Napoli, dove assisterà alla prima di Luisa Miller (8.12.1849).

Il 29 agosto 1853 muore la moglie la moglie Maria, e il 18 maggio 1854 si risposa con Maddalena Fagnoni, sua ex domestica. Quando, all’inizio del 1867, lo stato di salute di Barezzi peggiorò, Verdi scrisse a Clara Maffei: “Voi sapete che a lui devo tutto, tutto, tutto. Ed a lui solo, non ad altri, come l’han voluto far credere. […] Vedete quanta generosità, quanto cuore e quanta virtù! Io ne ho ben conosciuti degli uomini, ma giammai uno migliore! Egli mi ha amato quanto i suoi figli, ed io l’ho amato quanto mio padre” (30.1.1867). Barezzi muore a Busseto il 21 luglio 1867, e Verdi scrive a Luccardi: “Una grande disgrazia ci colpisce! Il povero sig. Antonio è morto!! È morto nelle nostre braccia riconoscendoci fin quasi all’ultimo momento!! Tu sai chi era; cos’era per me, e cosa io per Lui. Lascio a te considerare quanto il mio dolore sia grande!! Non ho cuore d’andare avanti” (25.7.1867). Sulla sua tomba nel cimitero di Sant’Anna a Busseto si legge l’epigrafe: “Ad Antonio Barezzi / universalmente lodato / di onestà e di filantropia / flautista egregio / insegnatore e promotore in patria / dell’arte scenica / il quale / al Verdi ancor giovine / schiuse la via della gloria / e lo ebbe poi come genero / costantemente amoroso e grato / fra le cui braccia spirò / ai 21 luglio 1867 d’anni 79. / Pose questa memoria / la vedova dolentissima / Maddalena Fagnoni”.

Oltre a Margherita, nata nel 1814 (v.), ebbe altri cinque figli, Marianna, Giovannino, Amalia, Teresa, Demetrio. Il fratello Stefano (Busseto, 16 novembre 1789 – ivi, 4 gennaio 1859), era un apprezzato pittore, scultore e restauratore, e collaborò con Giuseppe Bossi al restauro del Cenacolo di Leonardo.