1853 - 1862 (Weltruhm, Politisch Aktiv, St. Petersburg)
1853
Il 19 gennaio, a Roma, Teatro Apollo, Il trovatore, buon successo. Il 22 gennaio lascia Roma diretto a Sant’Agata, dove completa la Traviata. I primi giorni di febbraio Piave è a Sant’Agata per convincere Verdi ad accettare la compagnia di canto destinata a eseguire la Traviata. Il 21 febbraio Verdi è a Venezia, ma Giuseppina, malata, resta a Sant’Agata. Il 6 marzo, a Venezia, Teatro La Fenice, La traviata, l’esito è incerto, ma nel corso delle 9 rappresentazioni si fa consistente. Amicizia con il medico Cesare Vigna. Il 12 marzo torna a Sant’Agata, e riprende il progetto di Re Lear, questa volta con il librettista Antonio Somma.
Il 15 marzo a Milano muore Giovanni Ricordi.
Il 15 ottobre con Giuseppina parte per Parigi; vi si fermerà, tranne un breve soggiorno a Londra nel marzo 1854, fino alla fine del 1855.
Il 10 dicembre a Milano muore Tommaso Grossi.
Il 31 dicembre riceve il libretto di Les Vêpres siciliennes, di Eugène Scribe e Charles Duveyrier. Compone la romanza per canto e pianoforte La fiorara.
1854
In marzo breve soggiorno a Londra per seguire la messa in scena de Il trovatore, quindi torna a Parigi e apporta alcune modifiche a La traviata in vista di una rappresentazione a Venezia.
Il 26 marzo viene ucciso Carlo III Ferdinando, duca di Parma e Piacenza, e gli succede il figlio minorenne Roberto sotto la reggenza della madre Luisa Maria Teresa di Francia.
Il 6 maggio la Traviata, con qualche modifica, viene ripresa con successo al Teatro San Benedetto di Venezia (Verdi non è presente). In estate prosegue la composizione dei Vêpres siciliennes e all’inizio di ottobre iniziano le prove all’Opéra di Parigi, che dopo pochi giorni vengono interrotte per la fuga del soprano Sofia Cruvelli. A metà novembre, con il ritorno della Cruvelli, riprendono le prove dei Vêpres. Il 23 dicembre al Théâtre Italien di Parigi rimette in scena il Trovatore.
1855
Il 25 gennaio, al Teatro La Fenice di Venezia, L’ebreo di Giuseppe Apolloni.
Il 26 gennaio il Regno di Sardegna stipula un accordo con gli inglesi e i francesi che prevede l’invio di truppe piemontesi in Crimea.
Il 1° marzo, al Teatro San Carlo di Napoli, va in scena Lionello , un rifacimento censurato del Rigoletto su libretto di Sesto Giannini, non approvato da Verdi.
Il 25 maggio Rossini si stabilisce definitivamente a Parigi.
Il 13 giugno, a Parigi, Opéra, Les Vêpres siciliennes, buon successo e molte rappresentazioni.
Il 16 agosto le truppe piemontesi impegnate nella battaglia della Cernaia in Crimea.
Il 20 dicembre lascia Parigi, dopo un soggiorno di oltre due anni, e il 22 dicembre è di nuovo a Sant’Agata. Il 26 dicembre una versione censurata in italiano dei Vêpres, con il titolo Giovanna de Guzman, viene rappresentata al Teatro Ducale di Parma.
1856
Il 9 febbraio Vittorio Emanuele II lo nomina cavaliere dell’Ordine di San Maurizio e San Lazzaro. Il 27 marzo Piave è a Sant’Agata per trasformare il libretto di Stiffelio (che diventerà Aroldo), e anche con l’incarico di convincere Verdi a scrivere una nuova opera per la Fenice; si trattiene fino a metà maggio. Il 2 maggio contratto con l’impresario Luigi Alberti dei Reali Teatri di Napoli per un’opera da rappresentare al Teatro San Carlo. Il 15 maggio contratto con la Fenice (sarà Simon Boccanegra). Il 26 giugno al Lido di Venezia con Giuseppina per la stagione dei bagni; il 21 luglio lasciano Venezia, e il 22 sono a Sant’Agata. Il 31 luglio partono per Parigi, e fra il 28 ottobre e il 3 novembre sono ospiti di Napoleone III nella villa imperiale di Compiègne.
1857
Il 12 gennaio, a Parigi, Opéra, Le trouvère, versione francese del Trovatore, con varie modifiche e l’aggiunto del ballo. Il 13 gennaio insieme a Giuseppina parte per Sant’Agata, dove arriva il 17 e continua a lavorare al Simon Boccanegra, libretto di Piave. Il 19 febbraio è a Venezia con Giuseppina Strepponi, dove il 12 marzo, al Teatro La Fenice, va in scena Simon Boccanegra, accolto con freddezza. Il 15 marzo torna a Sant’Agata. Il 15 aprile acquista dalla contessa Sofia Bulgarini la grande tenuta di nove poderi detta Piantadoro adiacente a Sant’Agata. In maggio è a Reggio Emilia per una ripresa di Simon Boccanegra il 10 giugno. Il 23 luglio è a Rimini insieme a Giuseppina, dove al Teatro Nuovo, il 16 agosto, va in scena Aroldo. Il 20 agosto torna a Sant’Agata e si occupa con Antonio Somma del libretto Gustavo III, destinato a Napoli.
1858
Il 7 gennaio con Giuseppina raggiunge Genova, e da qui s’imbarca per Napoli, dove giunge il giorno 14; lo stesso giorno va in scena al Teatro San Carlo Batilde di Turenna, versione italiana censurata dei Vêpres siciliennes.
Il 14 gennaio, a Parigi, Felice Orsini attenta alla vita di Napoleone III.
Il 26 gennaio, alla Scala di Milano, Jone, ovvero L’ultimo giorno di Pompei di Errico Petrella.
Ha inizio un lungo contenzioso con la censura napoletana, che impone continui rifacimenti al libretto di Gustavo III, trasformato ora in Una vendetta in domino; la censura non accetta neppure questa trasformazione, e propone un totale rifacimento, Adelia degli Adimari, che Verdi rifiuta di accettare. Si giunge ad una azione legale, che si conclude con un compromesso: il teatro rinuncia all’opera nuova, e in cambio Verdi si impegna a mettere in scena Simon Boccanegra. A metà marzo Verdi inizia le trattative con l’impresario Jacovacci per rappresentare Gustavo III a Roma. Il 23 aprile lascia Napoli, dove ha stretto amicizia con il pittore Domenico Morelli e ha composto la romanza La preghiera del poeta e la ballata Sgombra, o gentil, dall’ansia, e torna a Sant’Agata. In giugno-luglio è alle terme di Tabiano.
Il 20 e il 21 luglio, a Plombières, accordo fra Napoleone III e Cavour: la Francia s’impegna a schierarsi a fianco del Piemonte in una guerra contro l’Austria, in cambio della cessione della Savoia e di Nizza.
In settembre la censura di Roma approva il libretto Gustavo III, divenuto ora, dopo alcune modifiche, Un ballo in maschera. Il 20 ottobre con Giuseppina parte per Napoli per mettere in scena al Teatro San Carlo la ripresa del Simon Boccanegra (28 novembre).
Il 22 dicembre a Lucca nasce Giacomo Puccini.
1859
Il 10 gennaio Verdi e Giuseppina lasciano Napoli e, via mare, raggiungono Civitavecchia, dopo un viaggio molto lungo (19 ore) a causa del mare agitato. Il 13 gennaio raggiungono Roma. Il 17 febbraio, al Teatro Apollo, va in scena Un ballo in maschera, buon successo. Il 20 febbraio è nominato membro onorario dell’Accademia Filarmonica Romana. L’11 marzo a Roma pranzo con l’impresario Jacovacci, il violinista e direttore d’orchestra Emilio Angelini, il direttore di scena Giuseppe Cencetti, lo scultore Vincenzo Luccardi. Il 12 marzo lascia Roma e il 20 raggiunge Sant’Agata.
Il 19 marzo, al Théâtre Lyrique di Parigi, Faust di Gounod.
Il 26 aprile l’Austria dichiara guerra al Regno di Sardegna.
Il primo maggio, cacciata la reggente Maria Luisa Teresa, a Parma viene proclamato il governo provvisorio in nome di Vittorio Emanuele; una controrivoluzione riporta al potere la reggente, ma il 9 giugno viene ristabilito il governo provvisorio; lo stesso giorno Vittorio Emanuele e Napoleone III entrano a Milano.
Il 20 giugno Verdi propone a Busseto una sottoscrizione per le famiglie povere dei caduti in guerra e versa 550 franchi. In luglio è alle terme di Tabiano.
Il 24 giugno gli austriaci sono sconfitti a Solferino e San Martino, e si ritirano nelle fortezze del Quadrilatero.
L’8 luglio armistizio di Villafranca tra Francia e Austria, e il 12 dimissioni di Cavour. La Lombardia è annessa al Piemonte ma il Veneto resta all’Austria.
Il 29 agosto Verdi sposa Giuseppina Strepponi a Collonges-sous-Salève in Savoia, che fa ancora parte del Regno di Sardegna. Il 4 settembre viene eletto rappresentante di Busseto all’assemblea delle provincie parmensi, per offrire l’annessione dell’ex Ducato di Parma al Regno di Sardegna, decisa con un plebiscito. Il 14 settembre la Delegazione delle provincie parmensi lascia Parma diretta a Torino; è formata da Verdi, Carlo Fioruzzi, Giuseppe Mischi, Jacopo Sanvitale, Gian Carlo Dosi. Il 15 settembre la Delegazione viene ricevuta dal re Vittorio Emanuele. Il 17 settembre Verdi incontra Cavour nella tenuta di Leri, presso Livorno Vercellese. Il 20 settembre torna a Sant’Agata, e in dicembre finanzia l’acquisto di 100 fucili per la Guardia Nazionale di Busseto.
Il 14 novembre, alle Roncole, nasce la cugina Filomena Verdi.
Piave si trasferisce a Milano e collabora con il Teatro alla Scala come direttore degli spettacoli.
1860
Dal 3 gennaio a Genova insieme alla moglie per il periodo invernale. Amicizia con il direttore d’orchestra Angelo Mariani. L’11 marzo a Sant’Agata, e lo stesso giorno un plebiscito sancisce l’annessione al Piemonte di Parma, Modena, la Romagna e la Toscana.
Il 24 marzo il trattato di Torino sancisce il passaggio di Nizza e Savoia alla Francia.
Il 5 maggio inizia la spedizione dei Mille, che il giorno 11 sbarcano a Marsala.
L’11 maggio visita l’Esposizione di Torino. In luglio è a Tabiano.
Il 24 luglio, dopo la sconfitta di Milazzo, le truppe borboniche lasciano la Sicilia.
Da agosto a Sant’Agata.
Il 7 settembre Garibaldi entra a Napoli, e il re Francesco II si rifugia a Gaeta.
Il 26 ottobre incontro di Teano fra Garibaldi e Vittorio Emanuele II.
Dall’inizio di dicembre a Genova, ma con frequenti viaggi a Sant’Agata per seguire i lavori di restauro della villa. In dicembre, con il tramite del tenore Enrico Tamberlick, inizia una trattativa con il Teatro Bol’šoj di San Pietroburgo.
1861
Il 16 gennaio a Torino, per incontrare nuovamente Cavour; l’incontro avviene il 18, e Verdi accetta l’invito di partecipare alle prossime elezioni. Nella circoscrizione di Borgo San Donnino, alle elezioni del 27 gennaio e poi al ballottaggio del 3 febbraio ottiene la maggioranza dei voti e viene eletto deputato al primo parlamento italiano. Il 14 febbraio è a Torino per partecipare alle riunioni del Parlamento, e il 18 febbraio presta giuramento.
Il 20 febbraio a Parigi muore Eugène Scribe.
Il 3 marzo lo zar Alessandro II promulga l’editto di emancipazione dei servi della gleba.
In marzo Un ballo in maschera a Boston diretto da Muzio.
Il 17 marzo proclamazione del Regno d’Italia.
Il 27 marzo partecipa alla seduta del Parlamento che vota Roma futura capitale d’Italia, e vede per l’ultima volta Cavour. Amicizia con il deputato Giuseppe Piroli e il giornalista Opprandino Arrivabene. Durante una delle sedute compone la romanza Il brigidin. Il 3 giugno firma il contratto con il Teatro Bol’šoj di San Pietroburgo.
Il 6 giugno muore Cavour.
Il 13 giugno fa celebrare a Busseto una Messa per la morte di Cavour. In settembre inizia a comporre l’opera per San Pietroburgo, La forza del destino, libretto di Piave.
Il 6 luglio il parlamento italiano respinge la proposta di decentramento amministrativo.
Il 23 novembre il consiglio comunale di Busseto delibera di intitolare a Verdi il nuovo teatro in costruzione, suscitando la sua disapprovazione.
Il 28 novembre parte per San Pietroburgo con la moglie, e vi giunge il 6 dicembre. Ma le prove dell’opera vengono rimandate a gennaio, a causa della malattia del soprano Emma La Grua.
1862
A metà gennaio, perdurando la malattia del soprano, la Forza del destino viene rimandata di un anno. In gennaio breve viaggio a Mosca. Il 24 febbraio è a Parigi, dove Boito gli scrive il testo dell’Inno delle Nazioni, che viene eseguito il 24 maggio al Her Majesty’s Theatre di Londra nell’ambito dell’Esposizione internazionale. Il 31 maggio lascia Londra. In luglio-agosto è a Sant’Agata con qualche breve soggiorno a Torino.
Il 29 agosto Garibaldi, che con un gruppo di volontari si apprestava a conquistare Roma, viene affrontato dalle truppe regie sull’Aspromonte e arrestato.
A fine agosto parte nuovamente per San Pietroburgo via Parigi, e vi giunge il 5 settembre. All’inizio di ottobre trascorre quattro giorni a Mosca, dove assiste a una rappresentazione de Il trovatore, e viene festeggiato dal pubblico. Il 10 novembre, a San Pietroburgo, Teatro Bol’šoj, La forza del destino, con grande successo. Il 9 dicembre lascia San Pietroburgo, e raggiunge Parigi.



